Pasqua in Provenza

4 Aprile 2018

Anche quest’anno il lungo week end pasquale ha avuto come meta i fiumi della Provenza.
Il gruppo era composto da Graziella e Lorenzo, Valerio e Franceschino, Miky Pat, Marco B, Roby Niz e il sottoscritto.
A parte Roby che ha anticipato la partenza al mattino, gli altri si sono trovati per compattare i mezzi alle 18,30 del venerdì. Prima tappa Breil, in val Roja dove però ci fermiamo solo per dormire. Il giorno successivo, dopo essersi trovati con Roberto di Alessandria a Ventimiglia, si prosegue verso la Siagne, torrente nell’entroterra di Cannes. Pur non essendo questo uno di quei must indimenticabili, sono molto contento, perché aspetto di percorrerlo da una trentina d’anni; da principiante infatti ne avevo letto una descrizione e visto alcune foto, e da allora ho sempre desiderato percorrerlo, senza mai però trovare un livello accettabile quando sono stato da quelle parti. Finalmente è la volta buona, il livello non è alto, ma più che discreto. L’acqua è cristallina e il corso si snoda attraverso una gola boschiva, non impervia, ma lontana dalle strade. Il paesaggio è suggestivo, verso la fine della discesa si incontra un pregevole ponte ad arco tardo medievale. Le difficoltà si aggirano intorno al 3° grado, con qualche passaggio che sfiora il 4° nella parte centrale, peccato sia piuttosto corto, e il recupero, lungo e su strade dissestate, dissuada dal ripetere la discesa.
Trascorriamo la notte sulle rive del lago artificiale di Saint-Cassien, con cena sociale improvvisata all’aperto.
Il mattino di Pasqua si parte con l’intenzione di scendere l’Esteron, ma purtroppo, arrivati allo sbarco, vediamo che il livello d’acqua e scarso e si decide, dopo dubbi e discussioni, di spostarsi sulla Vesubie. Ma mentre siamo per strada arrivano notizie sconfortanti da Lorenzo e Graziella che ci precedono lungo la valle, anche la Vesubie è molto bassa.
Arrivati a Lantosque constatiamo che il livello è effettivamente scarso, ma lo giornata è bellissima e ormai non c’è tempo per spostarsi su un’altro fiume, posto che ce ne sia uno con più acqua. Decidiamo quindi di imbarcarci ugualmente, e alla fine la discesa sarà divertente, nonostante il livello basso. Le gole di Lantosque sono sempre imponenti e spettacolari, e il sole, che ogni tanto riesce a raggiungere il fondo con un raggio più vivido, crea meravigliosi giochi di luce e chiaroscuro.
Roby, Franceschino e Miky rientrano già a Torino in serata, mentre noi ci trasferiamo a cenare e dormire in un bel pianoro boscoso in prossimità dello sbarco delle Gorges de Daluis, sul Var. Anche questa sera cena collettiva all’aperto e, poiché l’aria è piuttosto frizzante, dopo cena intorno al fuoco.
La mattina del lunedì di Pasquetta discesa delle famose gole del Var, un suggestivo e unico Grand Canyon in miniatura. Anche qui il livello è scarso, l’acqua in compenso, che è di scioglimento e non piovana come nei precedenti torrenti, è gelida e ci intorpidisce subito le mani, anche perché il sole fatica a raggiungere il fondo della profonda e angusta gola. Il paesaggio è maestoso. Il fiume scorre tra altissime pareti di roccia rossa, regalando scorci indimenticabili.
La bella sorpresa è che il fiume, che non percorrevamo da tantissimi anni, è diventato più vivace e movimentato, anche a causa di una frana che ha creato una tormentata rapida centrale. Difficoltà sempre intorno al 2°-3° o poco più, ma divertente.
Una bella tre giorni, purtroppo un po’ rovinata dalle terribili code per il rientro. Si sa, la Pasquetta è così, ma la voglia di pagaiare era tanta.

 

Siagne

Vesubie

Var

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