Dopo grandi giri di telefonate, febbrile consultazione di idrometri e gli inevitabili tentennamenti, il nostro Mr. President rompe gli indugi e sabato sera comunica la destinazione per domenica: Sermenza. Il livello viene dato da alcuni come basso ma scendibile, altri gufano che non ne valga la pena, ma la sentenza di Valerio è inappellabile: si va e poi qualcosa da fare si trova.
Detto fatto la mattina successiva poco prima delle nove sono a casa sua a compattare il furgone e alle 9,30 ci troviamo a Venaria con il resto del gruppo. Il team Alpi Kayak è composto per l’occasione dal President, il figlio nonché giovane promessa del kayak estremo italiano e internazionale Franceschino (aka la Burba), Francesca, Marco B e il sottoscritto. Clandestino sul furgone anche l’altro figlio di Valerio, Lorenzo, che scrocca un passaggio fino a casa della fidanzata a Borgosesia (ma vi sembra giusto che un non canoista abbia la fidanzata in val Sesia?)
L’appuntamento è a Vocca con i lombardi, che ovviamente arrivano prima, per cui quando giungiamo a destinazione è già tutto pronto per il recupero e basta fiondarsi all’imbarco.
Il livello è sì basso, ma molto meno tragico di quanto si pensava all’inizio, e conoscendo le linee si riesce a scendere senza toccare quasi sassi… Conoscendole dicevo, io non mi ricordo una mazza e così non mi faccio mancare un paio di notevoli svarioni.
Ma andiamo per ordine, subito dopo la partenza c’è il salto del Giancarlo, dove tutti si esibiscono in boof, alcuni più riusciti altri un po’ meno. Ma nel complesso nessun problema. Si fanno foto e filmati, i più scalpitanti risalgono per bissare.
Di qui alla rapida di ingresso nelle gole la discesa scorre poi tranquilla e senza sorprese, complice anche il livello davvero molto gestibile.
Alla rapida di ingresso sbaglio completamente la linea, poiché l’ultima volta mi era parso di essere stato troppo a sinistra mi tengo sulla destra e finisco prima sulla pietre e poi troppo a destra nel buco finale, eskimo…
Anche Marco si ribalta a fine rapida e stappa. Niente di grave comunque.
All’imbuto nessuno fa danni e si passa tutti lisci, Franceschino si esibisce in un boof da incorniciare.
No problem anche al toboga successivo, più impressionante che problematico.
Ancora un buffettino sull’ultimo salto, goletta finale, e poi tutti in posa per foto ricordo.
Proseguiamo quindi entrando nel Sesia e la gradita sorpresa è che anche qui il livello è più abbondante di quello che si pensava.
L’ultima emozione ce la regala la Balmuccia, soprattutto la regala a Marco (che ne avrebbe fatto sicuramente a meno), il quale dopo una cravatta all’inizio cappotta e si fa tutta la rapida a nuoto, prendendo anche qualche discreta mazzata. Tutto bene, ma magari la prossima volta la guardiamo prima e mettiamo una sicura?…
Si prosegue poi tranquillamente fino allo sbarco di Vocca, slalomando tra i massi, su linee più pulite di quanto non osavamo sperare.
L’avventura si conclude poi degnamente al baretto di Valmaggia, davanti a succulenti panini e birrozze.
Bella li e arrivederci alla prossima.
Stura di Viù, Alpikayak
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